giovedì 30 novembre 2017

Film 1447 - Thor: Ragnarok

Neanche il tempo di farla arrivare qui in Australia che subito ho portato mia cugina al cinema. Nel giorno degli sconti, ovviamente!

Film 1447: "Thor: Ragnarok" (2017) di Taika Waititi
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Francy
Pensieri: Il franchise del dio del tuono ha preso un'ottima piega, sfornando con il terzo capitolo della saga il migliore prodotto fino ad ora. Questo terzo episodio è simpatico e divertente, estremamente colorato e con la giusta attitudine da "bad ass" che finora ha portato decisamente fortuna alla Marvel. Ovviamente gran parte del merito va, oltre che alla sceneggiatura, ad un sempre più giocosamente in parte Hemsworth, che qui porta il suo personaggio su tonalità simili più a quelle di Tony Stark che a quelle del primo serissimo "Thor". Molto meglio così a dire il vero, il nuovo spirito divertito giova a tutto l'insieme e riesce nell'impresa di migliorare un prodotto fino ad oggi altrimenti un po' troppo vecchio stampo, anche se in generale assolutamente godibile.
Abbracciata quindi l'anima dark di Loki (Tom Hiddleston), salutati tutti i personaggi delle precedenti puntate compreso papà Odino (Anthony Hopkins), ora il nuovo Thor cerca il suo posto nel mondo all'interno della galassia (Marvel) riuscendo in definitiva a ritagliarsi il giusto spazio che si merita.
Insomma, "Ragnarok" è un prodotto che funziona e intrattiene alla grande, capace di raccontare una bella avventura e portare il suo protagonista verso il suo nuovo destino oltre Asgard. Gli effetti speciali sono come al solito spettacolari e, bisogna dirlo, gran parte del divertimento di questo capitolo consiste nel guardare la magnifica performance di Cate Blanchett, qui nei panni della perfida sorella antagonista Hela. Inutile dire che anche in questa occasione l'attrice sia in grado di costruire il suo personaggio in maniera superba; inoltre qui la Blanchett ritrova Karl Urban, suo compagno di set ne "Il Signore degli Anelli". Altri nuovi acquisti sono Jeff Goldblum - sempre bravo a fare lo strambo - e Tessa Thompson nel ruolo di una valchiria che ha perso la fiducia nel popolo asgardiano. Dalla casa madre Marvel hanno mandato anche Mark Ruffalo e Benedict Cumberbatch a riprendere i loro rispettivi ruoli di Hulk e Doctor Strange e, per non farci mancare proprio niente, tra i camei illustri troviamo quelli di Matt Damon, Sam Neill e Luke Hemsworth. Insomma, come al solito non manca il cast stellare tra protagonisti e comparsate di serie A.
La colonna sonora, poi, è particolarmente trascinante e, accostata ad un montaggio che fa spesso uso del slow-motion, crea un maggiore effetto epico che detto fra noi ci sta alla grande.
Nell'insieme il film funziona davvero bene e alza la posta in gioco per i futuri titoli che coinvolgeranno il dio nordico. Non ci resta che aspettare di ritrovarlo - a breve nuovamente con gli Avengers in "Infinity War" (25 aprile 2018) - e sperare per un nuovo, piacevolissimo intrattenimento cinematografico da supereroe. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Guardiani della Galassia
Film 817 - Guardiani della Galassia
Film 974 - Guardiani della Galassia
Film 1054 - Guardiani della Galassia
Film 1358 - Guardiani della Galassia Vol. 2
Cast: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson, Karl Urban, Mark Ruffalo, Anthony Hopkins, Benedict Cumberbatch, Rachel House, Tadanobu Asano, Ray Stevenson, Zachary Levi, Matt Damon, Sam Neill, Luke Hemsworth.
Box Office: $793.6 milioni (ad oggi)
Consigli: Spassoso e divertente, compiaciuto quel tanto che basta, ricolmo di tonalità anni '80, "Thor: Ragnarok" è uno di quei rari esempi che testimoniano come si possa continuare a migliorare un prodotto man mano che lo si porta avanti, facendolo evolvere. Thor era un personaggio a tratti borioso, molto statico e, con il tempo e l'aiuto degli Avengers, è riuscito a rendersi più accattivante e sfrontatamente simpatico, tanto che il Thor di questo terzo capitolo è certamente il migliore visto finora. E se si è fan, non ci si può davvero permettere il lusso di perderselo.
Parola chiave: Contest of Champions.

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Grammy Awards 2018: nomination e vincitori

The 60th Annual Grammy Awards ceremony will be held on January 28, 2018.
The CBS network will broadcast the show live from the Madison Square Garden in New York City. It will be the first time since 2003 that the ceremony is held outside Los Angeles (where the Staples Center had been the home of the Grammys since 2004).
James Corden will return as host.


60th Annual Grammy Awards

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Baby Driver (Various Artists)
Guardians Of The Galaxy Vol. 2: Awesome Mix Vol. 2 (Various Artists)
Hidden Figures: The Album (Various Artists)
La La Land (Various Artists)
Moana: The Songs (Various Artists)

Best Score Soundtrack for Visual Media
Arrival – Jóhann Jóhannsson
Dunkirk – Hans Zimmer
Game of Thrones: Season 7 – Ramin Djawadi
Hidden Figures – Benjamin Wallfisch, Pharrell Williams & Hans Zimmer
La La Land – Justin Hurwitz

Best Song Written for Visual Media
La La Land – Justin Hurwitz, Pasek & Paul for "City of Stars"
Moana – Lin-Manuel Miranda for "How Far I'll Go"
Fifty Shades Darker – Jack Antonoff, Sam Dew & Taylor Swift for "I Don't Wanna Live Forever"
Lion – Greg Kurstin & Sia for "Never Give Up"
Marshall – Common & Diane Warren for "Stand Up For Something"

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martedì 28 novembre 2017

Film 1446 - Harry Potter and the Chamber of Secrets

Non so bene perché mi sia tornata la voglia di rivedere proprio questo episodio della saga, ma così è stato e l'ho recuperato appena ho potuto.

Film 1446: "Harry Potter and the Chamber of Secrets" (2002) di Chris Columbus
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il primo e il secondo capitolo del franchise cinematografico potteriano sono certamente i più magici e giocosi, piacevolmente di disimpegno e targettizati per un pubblico decisamente giovane. L'atmosfera è ancora leggera nonostante tutto, Hogwarts affronta solamente problemi interni al castello e nonostante Voldemort cominci a palesarsi non ci sono ancora minacce che vadano oltre il Platano Picchiatore. Per questo motivo "Harry Potter and the Chamber of Secrets" è, come il suo predecessore, solamente un tramite verso le tonalità più oscure che non tarderanno ad arrivare, un'introduzione gentile che ci assicura di malvagità incombenti ma che, di fatto, non ce le mostra. Bene così, il fascino di Harry Potter sta anche nel suo aggancio romantico con le possibilità infinite di incantesimi e bacchette, lezioni di Quiddich ed erbologia, giovani menti che si preparano a diventare maghi e streghe in barba ad una popolazione di babbani che nemmeno sospetta o si immagina. E noi, che babbani lo siamo, vorremmo tanto che prima o poi nella vita ci capitasse di guardare al cielo ed intravvedere una macchina volante sfrecciare sopra la nostra testa...
1. Film 166 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 346 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 744 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 1773 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
Film 2085 - Harry Potter e la pietra filosofale
Film 2201 - Harry Potter and the Philosopher's Stone
2. Film 171 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 348 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 745 - Harry Potter e la camera dei segreti
Film 1446 - Harry Potter and the Chamber of Secrets
3. Film 174 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 349 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 747 - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Film 1454 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Film 1645 - Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
4. Film 88 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 181 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 357 - Harry Potter e il calice di fuoco
Film 748 - Harry Potter e il calice di fuoco
5. Film 366 - Harry Potter e l'ordine della Fenice
Film 749 - Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Film 1470 - Harry Potter and the Order of the Phoenix
6. Film 14 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 185 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 370 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 750 - Harry Potter e il principe mezzosangue
Film 1471 - Harry Potter and the Half-Blood Prince
7. Film 186 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 189 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 297 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 420 - Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Film 752 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I
Film 1495 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1
8. Film 283 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 421 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 594 - Harry Potter e i doni della morte: Parte II
Film 755 - Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Film 1497 - Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
9. Film 751 - Harry Potter: The Making of Diagon Alley
Film 2083 - Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts
Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Kenneth Branagh, John Cleese, Robbie Coltrane, Warwick Davis, Richard Griffiths, Richard Harris, Jason Isaacs, Alan Rickman, Fiona Shaw, Maggie Smith, Julie Walters, David Bradley, Tom Felton, Sean Biggerstaff, Robert Hardy, Shirley Henderson, Gemma Jones, Miriam Margoyles, Mark Williams, Toby Jones, James Phelps, Oliver Phelps, Bonnie Wright, Sean Biggerstaff, Matthew Lewis, Devon Murray, Alfred Enoch, Harry Melling, Christian Coulson.
Box Office: $879 milioni
Consigli: Ultimo anno "tranquillo" per Harry & co., ultimo anno in cui i punti a Grifondoro o Serpeverde hanno ancora un significato, ultima volta che noi insieme ai protagonisti rimaniamo al sicuro all'interno della splendida scuola di Hogwards. Dopo questo secondo episodio toni e temi cambieranno, virando drasticamente al dark, preparandoci ad un incontro con Voldemort che, sappiamo, porterà allo scontro finale tra lui e il nostro protagonista. Nel mezzo avventure, perdite, scoperte sconcertanti anche se, per ora, ci accontentiamo di qualche incantesimo nuovo, ragni giganti, un professore impostore e solo un veloce accenno verbale a quello che sarà il tema del prossimo film: Azkaban.
Parola chiave: Ginny Weasley.

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lunedì 27 novembre 2017

Film 1445 - Crazy Night - Festa col morto

Era da un po' che desideravo vederlo, curioso del perché di tante brutte critiche e un incasso non particolarmente esaltante, ma non riuscivo a trovare un link per lo streaming accettabile. Così quando finalmente ne ho trovato uno ho dovuto accontentarmi e vederlo anche se era doppiato in italiano...

Film 1445: "Crazy Night - Festa col morto" (2017) di Lucia Aniello
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tutti a parlare malissimo di questo film, mi sono chiesto quanto potesse davvero essere così brutto. In una scala che va da nero a cinquanta sfumature più in giù, questo è assolutamente meglio di tante schifezze che ho visto nel corso degli anni; ovviamente è una gran stupidata - e pure piuttosto volgare - ma niente che non si sia già visto. Senza contare che di certo abbiamo dovuto sopportare di peggio. Quindi, man mano che la storia procedeva, mi sono sorpreso a ridere a qualche battuta ed effettivamente godermi una commedia tutta al femminile dal grandissimo cast con McKinnon e Kravitz proprio in forma.
La storia è sciocca e sviluppata troppo semplicisticamente, tanto che non verrà spiegato né dove siano i diamanti, né chi siano i criminali apparsi all'improvviso, né perché uno di loro sia scappato ed arrivato proprio a quella casa; comunque il cuore della storia sono le 5 ragazze matte che festeggiano l'addio al nubilato e, tra l'altro, per una volta è bello vedere che sono le signore le tipe toste versione animali da festa.
Tutto sommato, quindi, una commedia innocua, molto sciocca, ma con qualche momento divertente. E' meno peggio di quanto non l'abbiano descritta (il che non vuol dire che sia sufficiente il risultato finale, sia chiaro).
Ps. Titoli di coda molto belli.
Cast: Scarlett Johansson, Kate McKinnon, Jillian Bell, Ilana Glazer, Zoë Kravitz, Paul W. Downs, Ryan Cooper, Ty Burrell, Demi Moore, Dean Winters, Colton Haynes.
Box Office: $47.3 milioni
Consigli: Cast particolarmente ricco per un prodotto finale mediocre salvato praticamente dalle 5 protagoniste, "Rough Night" spreca il suo potenziale replicando schemi comici e gag già visti, scegliendo di ripercorrere le strade del successo che per altri hanno funzionato. Si poteva fare di più? Assolutamente. Il film si lascia comunque guardare? Certo che sì, basta sapere in anticipo che si tratta di una scemenza volgare che ha qualche momento simpatico, ma niente di più.
Parola chiave: Stripper.

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Film 1444 - Baby Boom

Suggerito da Netflix, un film di cui ricordavo vagamente di aver intravisto da qualche parte la copertina...

Film 1444: "Baby Boom" (1987) di Charles Shyer
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Diane Keaton che per una volta non fa la nevrotica solitaria e triste, ma, invece, una piacente e sessualmente consapevole donna d'affari è una vera sorpresa in positivo. Per quanto gli outfit anni '80 e i capelli color cenere del caminetto non la aiutino proprio a ringiovanire, ci fa comunque una gran figura; se non ricordo male, non mi era ancora capitato di vederle recitare un ruolo del genere. Tutto il film è in pratica sulle sue spalle e l'attrice tiene perfettamente banco per le quasi 2 ore di durata del film.
La pellicola non è esattamente innovativa vista a 30 anni di distanza e ricorda una sorta di incrocio fra "Una donna in carriera" e "Tre scapoli e un bebè", per un risultato finale che è sì spassoso, ma troppo spesso fiabesco. Con bambini passati tramite azioni notarili, mangiarini gourmet per infanti che divengono bestsellers culinari e un'altalenante protagonista che credeva di sapere cosa volesse davvero dalla vita, ciò che "Baby Boom" ci racconta è che le donne possono essere chiunque esse vogliano, anche se alla fine Hollywood le costringe sempre ad avere in braccio figli, biberon e pannolini. Niente di male, oggi forse un'immagine obsoleta, probabilmente troppo semplicistica. Del resto non ha troppa importanza, qui siamo davanti a una commedia facile facile che scommette sul cosa potrebbe succedere se l'ultima delle irriducibili donne in carriera, sposata solo con il lavoro, dovesse mai trovarsi con un figlio dall'oggi al domani. Come vadano queste cose nei film lo sappiamo bene, nella vita vera chissà...
Ps. Candidato a 2 Golden Globes per Miglior film - commedia o musical e Miglior attrice protagonista.
Cast: Diane Keaton, Harold Ramis, Sam Wanamaker, Sam Shepard, James Spader, Pat Hingle, Britt Leach.
Box Office: $26,712,476
Consigli: Commedia facile facile che consegna alla Keaton il ruolo da protagonista e che lei sa gestire alla grande. Il film in sé è simpatico, anche se non indimenticabile, comunque piacevole per una serata spensierata.
Parola chiave: Pappe per bebè.

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sabato 25 novembre 2017

Film 1443 - Baby Driver

Non avevo la minima intenzione di perdermi questo film, curiosissimo di comprenderne la chiave di tanto successo. Così, appena è stato possibile, sono andato al cinema a vederlo.

Film 1443: "Baby Driver" (2017) di Edgar Wright
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Per il momento tra i film più belli che ho visto quest'anno, forse il migliore. Perfetto senso del ritmo, ottima storia, grandissime scene d'azione, atmosfera retrò, cast magnifico, un protagonista davvero azzeccato e una colonna sonora pazzesca per una pellicola che è tutta adrenalina, ritmo e azzardo. Pur non sapendolo in anticipo, mi sono lasciato condurre in questa storia da quel genio che vi è dietro ai vari "Hot Fuzz", "L'alba dei morti dementi" e nientemeno che il magnifico "Scott Pilgrim vs. the World", ovvero Edgar Wright, che si produce nuovamente in qualcosa di fantastico.
"Baby Driver" è adrenalina al tempo di musica, è la faccia prepuberale di un Ansel Elgort che impugna la pistola, è uno sfondo rosa che incontra la peggio malavita, è una sparatoria e una fuga con il bottino. Sono tantissimi gli elementi che contraddistinguono questa pellicola, un collage fatto di pezzi così diversi tra loro che, però, si incastrano perfettamente a formare un interessante e brillante esperimento, quasi un gioco a volte, spessissimo un esercizio di stile. Il risultato è riuscito e ed fortissimo, un titolo di quelli buoni che non si vedono tanto spesso.
Che tutto qui funzioni come si deve lo si capisce in pochissimo tempo: basta la prima scena con Elgort che mima e gesticola la canzone 
("Bellbottoms" degli The Jon Spencer Blues Explosion) che sta ascoltando con l'iPod mentre gli altri rapinano la banca per farsi subito l'idea di una pellicola, una storia con personalità; la scena successiva con i vari inseguimenti in macchina, tutti acceleratore e freno a mano, ci assicurano che non mancherà nemmeno di carattere e grinta. Insomma, un action movie con tutte le carte in regola.
L'unico punto debole di tutta l'operazione, a mio avviso, sta nel momento in cui il super cattivo Kevin Spacey - che strano vederlo sul grande schermo ora che gli è esplosa la bomba dello scandalo sessuale tra le mani - deciderà di rinnegare il suo credo criminale e aiutare i due innamorati in fuga in nome di un passato romanticismo. Forse questa ce la potevamo risparmiare visto il contesto.
Detto ciò "Baby Driver" rimane un grandissimo titolo capace non solo di mantenere il ritmo, ma proprio di crearne uno personale, nuovo, che ribadisce un altro modo di fare cinema e di raccontare storie d'azione tramite l'appassionante visione del signor Wright. Nel frattempo... odore di Oscar?
Film 1443 - Baby Driver
Film 1733 - Baby Driver
Film 2018 - Baby Driver
Cast: Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James, Eiza González, Jon Hamm, Jamie Foxx, Jon Bernthal, Flea, CJ Jones, Sky Ferreira.
Box Office: $226.9 milioni
Consigli: Bello, coinvolgente, rampante, un film potentissimo e dalla chiarissima visione d'insieme, un prodotto non solo riuscito tecnicamente, ma anche qualitativamente. Storia e ritmo si fondono insieme per raccontare le avventure di un ragazzino capace di guidare le macchine come nessun altro, innamorato della ragazza giusta, ma totalmente immerso nella peggiore delle situazioni. Tra rapine, omicidi, sgommate, sparatorie e una marea di iPod, "Baby Driver" si fa strada ad altissima velocità tra i migliori prodotti di questo 2017. Da vedere assolutamente e ascoltare attentamente.
Parola chiave: Musicassetta.

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giovedì 23 novembre 2017

Film 1442 - The Blind Side

Non riuscivo a dormire e così ho deciso di cominciare un nuovo film sempre garantito dal mio amatissimo Netflix. Dopo il terribile horror, però, sono voluto andare sul sicuro.

Film 1442: "The Blind Side" (2009) di John Lee Hancock
Visto: dalla tv di Christian
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Era da un po' che non lo rivedevo e mi ha fatto piacere recuperare questa pellicola, una delle poche storie a sfondo sportivo che mi aggrada. La forte presenza della protagonista Sandra Bullock aiuta certamente ad aumentare la mia simpatia per "The Blind Side", senza contare il fatto che si tratta di una storia vera oltre che edificante, ovvero una serie di elementi che insieme trovo piuttosto attraenti per quanto mi riguarda. Poi, per carità, non si tratta di un prodotto perfetto - certo non il migliore del suo anno - ma sicuramente il risultato finale è funzionale al racconto e offre una grande chance alla Bullock che, come sappiamo, non se l'è fatta scappare.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar per Miglior film e Migliore attrice protagonista, ha vinto per quest'ultima.
Film 83 - The Blind Side
Film 299 - The Blind Side
Cast: Sandra Bullock, Tim McGraw, Quinton Aaron, Jae Head, Lily Collins, Ray McKinnon, Kathy Bates, Kim Dickens.
Box Office: $309.2 milioni
Consigli: Storia edificante, percorso di formazione di un giovane ragazzo di colore sballottato da una vita fatta di abbandoni, povertà e solitudine, il film racconta come la vocazione per lo sport e la visione della sua futura mamma adottiva riescano nel concreto ad offrirgli un futuro e una famiglia. Questi i punti cardine di "The Blind Side", un titolo sportivo che, nella sua imperfezione, ha una serie di buoni momenti capaci di rendere il risultato finale godibile e soddisfacente. Non un prodotto per tutti (non a caso in Italia il film è uscito direttamente in home video).
Parola chiave: Famiglia.

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mercoledì 22 novembre 2017

Film 1441 - Friday the 13th

La scelta più facile per una serata in compagnia? L'horror. Quello truce, ovviamente.

Film 1441: "Friday the 13th" (2009) di Marcus Nispel
Visto: dalla tv di Christian
Lingua: inglese
Compagnia: Christian
Pensieri: Brutto ma non godibile, banale e nemmeno divertente, questo "Friday the 13th" è semplicemente un prodotto privo di alcuna creatività e - ce lo aspettavamo - di una qualsivoglia linea narrativa. La storia è talmente prevedibile che si possono tranquillamente predire gli eventi della trama a film appena cominciato, per non parlare dell'ordine di morte delle povere vittime sacrificali di un Jason Voorhees veramente fuori forma. A niente serve mostrare le ben 3 paia di capezzoli durante la tediosa visione, totalmente inefficaci le "trovate" da macello e sbudello perché davvero il risultato finale è qualcosa di tremendo. Non che pretendessi un capolavoro, ma certamente qualcosa di meno insipido e mal costruito, quello sì.
Cast: Jared Padalecki, Danielle Panabaker, Aaron Yoo, Amanda Righetti, Travis Van Winkle, Derek Mears, Ben Feldman, Arlen Escarpeta.
Box Office: $92.7 milioni
Consigli: Effetti speciali imbarazzanti, una sceneggiatura fantasiosa e imprevedibile quanto un episodio qualunque di "Un posto al sole", un gruppo di protagonisti totalmente dimenticabili capitanati dall'unico volto noto e non particolarmente espressivo di Jared Padalecki ("Una mamma per amica", "Supernatural"), il tutto per un prodotto dell'orrore che spaventa poco e più che altro tenta di regalare al pubblico l'esperienza della carneficina. Tra tutti i prodotti horror che esistono al giorno d'oggi recuperare questo film non ha davvero alcun senso.
Parola chiave: Sorella.

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martedì 21 novembre 2017

Film 1440 - Cruel Intentions

Non me lo ricordavo per niente e nella mia mente lo avevo accatastato fra i ricordi delle cose stupide, sciocche. Poi qualche tempo fa non so perché mi è venuta voglia di rivederlo e, neanche a farlo apposta, Netflix lo ha messo in catalogo.

Film 1440: "Cruel Intentions" (1999) di Roger Kumble
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Partendo dal presupposto che mi aspettassi un filmaccio trash tendenzialmente osceno, sono in realtà rimasto abbastanza sorpreso. Per quanto resti una pellicola che ricerca (e consegna) appositamente lo shock tardo adolescenziale, "Cruel Intentions" ha in realtà un certo potenziale legato a quell'animo disinibito dei giovani e impuniti protagonisti. Tifare per il politicamente scorretto è divertente e ci mette a contatto con altri tipi di storie rispetto a quelle cui siamo abituati e credo che parte del fascino di questo prodotto risieda proprio in questo aspetto, alla capacità di avvicinarci a quella parte di noi che ci vorrebbe capaci di piani macchiavellici e di una certa dose di spietata crudeltà.
Per rimanere focalizzati sulla pellicola, il fascino qui scaturisce dal materiale originale a cui si ispira - il famoso "Le relazioni pericolose" di Choderlos de Laclos - e dal teen cast di grido capace di assicurare un certo appeal commerciale ancora oggi. I perfidi giochetti sessuali, la perversione amorosa tra fratellastri, il gioco al massacro sono tutti elementi di contorno che contribuiscono a dare spinta alla storia, altrimenti non dissimile da qualsiasi altro titolo per adolescenti che la macchina del cinema mainstream abbia partorito nel tempo.
Detto questo, non siamo certamente di fronte ad un capolavoro, anzi. E' evidente che lo scopo di questa pellicola è far scaldare le mutande del suo pubblico attraverso gli adeguati ammiccamenti del caso e il credito al racconto settecentesco è principalmente una buona scusa per dare spessore ad una trama altrimenti troppo scoperta al giudizio del pubblico (mediatico?). In ogni caso "Cruel Intentions" ha il pregio di un cast davvero perfetto, qualche scena diventata cult (bacio saffico) una buona dose di ironia (povera Selma Blair) e una colonna sonora sapientemente azzeccata e cool. Senza contare la piacevole sensazione di scoprire quanto si possa essere merde nella vita pur non correndo il rischio di doverne affrontare le conseguenze. Perché, d'altronde, è solo un film.
Cast: Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe, Reese Witherspoon, Selma Blair, Louise Fletcher, Joshua Jackson, Eric Mabius, Sean Patrick Thomas, Christine Baranski, Swoosie Kurtz.
Box Office: $75.9 milioni
Consigli: Sicuramente un film non per tutte le età, ma certo un titolo da tenere presente per una serata più piccante del solito. Non sarà un film indimenticabile - nonostante certe scene non si dimentichino facilmente -, ma "Cruel Intentions" riesce ancora oggi a fare la sua porca figura. Letteralmente.
Parola chiave: Vendetta.

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lunedì 20 novembre 2017

Film 1439 - Dunkirk

Stessa giornata al cinema, terzo e ultimo film di fila.

Film 1439: "Dunkirk" (2017) di Christopher Nolan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: E va bene, lo ammetto, non ho capito quasi niente dei dialoghi. Senza sottotitoli è stata un'impresa riuscire a comprendere appieno ogni battuta e anche se dopo un po' ci ho fatto l'orecchio - diciamo - ho sperimentato una certa difficoltà di base per tutta la visione. Fortuna che non è esattamente un film che si basa sui dialoghi quanto più su ciò che mostra. E in questo Nolan è quasi imbattibile.
"Dunkirk" è una pellicola sulla guerra, ma di quelle che non la rendono bella o quasi divertente: ogni attacco aereo è una strage, ogni bomba che esplode un momento di panico, ogni raffica di proiettili un attentato alla vita. La guerra di Nolan fa paura, è dura e pericolosa e vuoi solo che finisca, speri solo di sopravvivere. Con questa consapevolezza addosso - che si acquisisce in pochi istanti a dire il vero - si segue la storia con non poca ansia, sollecitati da una colonna sonora incalzante, spinti dalla sceneggiatura ad una immedesimazione quasi istantanea con i poveri soldati che attendono solo di essere portati in salvo da qualcuno. Inglesi e francesi, bloccati sulla riva della cittadina del titolo, sono letteralmente spalle al muro, bloccati dal nemico tedesco che non intende concedere tregua. Sarà anche con l'aiuto della popolazione civile alla guida delle proprie imbarcazioni private che riuscirà la miracolosa evacuazione di oltre 300,000 soldati raccontata qui.
Al di là del valore che può avere di per sé ricordare e dare spazio a questo episodio storico, va detto che l'esperienza "Dunkirk" vale senz'altro la pena di essere vissuta. Il film è tecnicamente perfetto, montato divinamente, aiutato dalla mano esperta di Nolan che si dimostra per l'ennesima volta un impareggiabile narratore. Non gli servono infiniti dialoghi per costruire la suspense e tenere lo spettatore incollato allo schermo: è attraverso le immagini, infatti, che questo lavoro meglio si racconta. Inseguimenti aerei, bombardamenti, i volti giovani di centinaia di migliaia di ragazzi sperduti, l'umanità di chi decide di rischiare la propria vita per aiutare chi è in pericolo, la sensazione di smarrimento dovuta alla situazione incerta, la paura della morte, l'annegare, il sentirsi un mirino addosso... Tutti questi elementi fanno di "Dunkirk" un perfetto film di guerra, un'esperienza coinvolgente oltre che uno strumento utile per le domande del caso (una su tutte: ha senso sprecare tante vite umane?). Il risultato finale è qualitativamente molto alto e certamente questo sarà uno dei titoli contendenti in tante categorie dei prossimi Oscar 2018, soprattutto in quelle tecniche dato che Nolan non viene spesso considerato dall'Academy, non quanto dovrebbe comunque. Agli aspetti tecnici si aggiunge un cast "silenzioso" ma per nulla sconosciuto: trai tanti volti noti Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy e nientemeno che Harry Styles (ex One Direction) qui al suo debutto come attore.
Insomma, una pellicola che non vedevo l'ora di recuperare e, in definitiva, sono contento di non essermi fatto scappare. Un bel prodotto, ben costruito, profondo, sincero.
Film 1529 - Dunkirk
Cast: Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D'Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy.
Box Office: $525 milioni
Consigli: Se non si capisce bene l'inglese è meglio affidarsi ad una versione quantomeno sottotitolata, altrimenti diventa difficile comprendere il tutto. A parte questo, si tratta probabilmente di uno dei titoli-evento dell'anno, di quelli che è meglio non perdersi in vista dei vari premi e soprattutto perché hanno qualcosa da raccontare.
Un bel film solido, tecnicamente eccellente, girato e accompagnato musicalmente in maniera coinvolgente ed efficace, "Dunkirk" è certamente un prodotto che richiede attenzione e dedizione, non un passatempo per una serata qualsiasi. Consapevoli di questo, immergetevi in questa esperienza lasciandovi totalmente trascinare, spaventare, terrorizzare. E poi tirate un sospiro di sollievo.
Parola chiave: Sopravvivere.

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venerdì 17 novembre 2017

Film 1438 - Blade Runner 2049

Stessa giornata al cinema, secondo film di fila.

Film 1438: "Blade Runner 2049" (2017) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico subito: non sono mai stato un grande fan di "Blade Runner". Lo vidi tanti anni fa dopo aver comprato il DVD e, recuperato il titolo cult di cui bisognava necessariamente avere un'opinione, non ho più sentito la necessità di rinfrescare il ricordo. Ora che ho messo la mia confessione nero su bianco procediamo.
"Blade Runner 2049" è un buon film, esteticamente magnifico, dalla potente colonna sonora che mi pare omaggi l'originale di Vangelis egregiamente, con un'evidente ricerca estetica che percorre tutto il progetto, dai costumi alle scenografie fino alla regia. Villeneuve ha dalla sua una grande immaginazione, un occhio che sa esprimersi in immagini attraverso la videocamera e un grande senso d'insieme considerata la lunghezza del film che, dal mio punto di vista, è forse l'unico vero problema di questo sequel. Per quanto riguarda la trama non c'è da lamentarsi, è un prodotto ben scritto e compatto, mi sento solo di dire che se per compiere la più banale delle azioni non ci volessero ogni volta svariati minuti, forse ce la saremmo goduta un po' di più (noi spettatori occasionali, intendo). Certamente parte del fascino di questo prodotto sta proprio nella sua paradossale natura statica nonostante l'ambientazione sci-fi + action che richiede, di solito, uno sforzo energetico maggiore. A parte questo, la visione è stata piacevole e soddisfacente, con quel colpo di scena finale che ribalta un centro della storia altrimenti fin troppo banale. La messa in scena generale comunque aiuta ampiamente a portare a casa un risultato finale di qualità. Con quel budget vorrei anche vedere...
Ryan Gosling è un ottimo protagonista e ho molto apprezzato il suo mettersi in gioco. Riesce ad andare oltre il suo ruolo di sex symbol che gli hanno cucito addosso e dimostrare di essere un grande attore al di là di bellezza e sex appeal. Il ritorno di Harrison Ford era doveroso, per carità, ma non si può proprio dire che faccia la differenza, anche perché entra in scena ad un'ora e mezza dall'inizio. La vera sorpresa qui è Luv/Sylvia Hoeks, super e impassibile cattiva, inarrestabile, un personaggio tanto d'impatto che quasi si finisce a fare il tifo per lei. L'attrice che la interpreta è stata la mia personale infatuazione di questa pellicola e trovo sia davvero riuscita a spiccare sul resto del cast. La sua collega Ana de Armas è bloccata in un ruolo troppo facile, mentre come al solito a Robin Wright tocca la parte (spoiler) di quella che viene fatta fuori; per lei che ha così tanto potenziale, sempre il solito ruolo secondario. Jared Leto è al solito sopra le righe, di un eccentrico fastidioso e forzato e in definitiva francamente dimenticabile tanto quanto lo è stato il suo Joker in "Suicide Squad".
Tornando a "Blade Runner 2049", devo ammettere che faccio sempre un po' di fatica ad approcciarmi a quei titoli che la critica vuole subito capolavori senza tempo a neanche una settimana dalla loro uscita in sala. Mi pongo in maniera sospetta, come alla ricerca di una fregatura o di quella serie di elementi che alla fine mi guasteranno il prodotto nel suo insieme. La realtà in questa occasione è che per quanto il sequel di "Blade Runner" non mi abbia sconvolto l'esistenza, è comunque un prodotto che mi ha lasciato soddisfatto, ben confezionato e capace di un intrattenimento di evidente qualità. A volte manca un tantino di ritmo, ma in definitiva mi è sembrato un degno secondo capitolo, soprattutto di un originale così difficile da bissare. Chapeau.
Cast: Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Mackenzie Davis, Carla Juri, Lennie James, Dave Bautista, Jared Leto, Barkhad Abdi.
Box Office: $248.9 milioni (ad oggi)
Consigli: Due ore e 44 minuti di pellicola, non esattamente un titolo buono per ogni occasione. Certamente i fan dell'originale saranno andati in visibilio, come è giusto che sia; per chi non ha apprezzato o non ha visto, partire direttamente dal 2049 potrebbe non risultare la scelta più efficace, sia perché la trama si intreccia profondamente con la prima storia, sia perché sarebbe meglio avere una minima idea di cosa si stia parlando prima di imbarcarsi in una visione così impegnativa (vedi, appunto, la durata). A parte questo Denis Villeneuve si riconferma nuovamente una certezza, un regista capace di grandi suggestioni e, ancora di più in questo caso, abile a creare il giusto punto di connessione tra due film che si trovano a 25 anni di distanza l'uno dall'altro. Quindi sì, guardate "Blade Runner 2049" consci del fatto che si tratti del nuovo caso di pellicola di cui farsi necessariamente un'opinione; guardatelo soprattutto perché ha qualcosa da dire e ancora di più da mostrare, ma abbiate la pazienza di lasciarvici condurre con molta, molta calma.
Parola chiave: Ricordo.

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Bengi

Happy birthday, Mr. Scorsese

#HappyBirthday #MartinScorsese!
Martin Charles Scorsese (born November 17, 1942) is an American director, producer, screenwriter, and film historian, whose career spans more than 50 years. Scorsese's body of work addresses such themes as Sicilian-American identity, Roman Catholic concepts of guilt and redemption, faith, machismo, modern crime, and gang conflict. Many of his films are also known for their depiction of violence and liberal use of profanity.
Part of the New Hollywood wave of filmmaking, he is widely regarded as one of the most significant and influential filmmakers in cinematic history. In 1990, he founded The Film Foundation, a nonprofit organization dedicated to film preservation, and in 2007 he founded the World Cinema Foundation. He is a recipient of the AFI Life Achievement Award for his contributions to the cinema, and has won an Academy Award, a Palme d'Or, Cannes Film Festival Best Director Award, Silver Lion, Grammy Award, Emmys, Golden Globes, BAFTAs, and DGA Awards.
He has directed works such as the crime film Mean Streets (1973), the vigilante-thriller Taxi Driver (1976), the biographical sports drama Raging Bull (1980), the black comedies The King of Comedy (1983), and After Hours (1985), the religious epic drama The Last Temptation of Christ (1988), the crime film Goodfellas (1990), the psychological thriller Cape Fear (1991) and the crime film Casino (1995), some of which he collaborated on with actor and close friend Robert De Niro. Scorsese has also been noted for his successful collaborations with actor Leonardo DiCaprio, having directed him in five films, beginning with Gangs of New York (2002) and most recently The Wolf of Wall Street (2013). Their third film together, The Departed, won Scorsese the Academy Award for Best Director in addition to the film winning the award for Best Picture. Their collaborations have resulted in numerous Academy Award nominations for both as well as them winning several other prestigious awards.
Scorsese's other film work includes the concert film The Last Waltz (1978), the biographical drama The Aviator (2004), the psychological thriller Shutter Island (2010), the historical adventure drama Hugo (2011) and the religious epic Silence (2016). His work in television includes the pilot episode of the HBO series Boardwalk Empire and Vinyl, the latter of which he also co-created. He won the Academy Award for Best Director for the crime drama The Departed (2006). With eight Best Director nominations, he is the most nominated living director and is tied with Billy Wilder for the second most nominations overall.


Martin Charles Scorsese (New York, 17 novembre 1942) è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense.
Esponente della New Hollywood, è considerato uno dei maggiori e più importanti registi della storia del cinema. Temi centrali dei suoi film sono la violenza istintiva dell'uomo e il suo rapporto con la colpa, il peccato e la religione. Il suo stile, spesso caratterizzato da sequenze virtuosistiche e violenza iperrealista, trae ispirazione dalla Nouvelle Vague francese, dal Neorealismo italiano e dal cinema indipendente di John Cassavetes.
Rilevanti nella sua carriera i sodalizi con Daniel Day-Lewis, Harvey Keitel, Joe Pesci e soprattutto con Robert De Niro e Leonardo DiCaprio. Tra i numerosi premi cinematografici ricevuti, l'Oscar alla miglior regia nel 2007 per The Departed - Il bene e il male, la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1976 per Taxi Driver, il Leone d'oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia nel 1995 e tre Golden Globe come miglior regista nell'ultimo decennio.


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giovedì 16 novembre 2017

Film 1437 - Wind River

Il cinema ad un prezzo accettabile qui non è esattamente facile da trovare, per cui quando ho scoperto che un multisala in città proietta film a $7 e $9 non ho perso tempo e sono subito andato a controllare. Con, in programma, 5 papabili titoli da vedere. Ne ho guardati 3.

Film 1437: "Wind River" (2017) di Taylor Sheridan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ero molto curioso di recuperare questo film, specialmente per due motivi, ovvero le buone critiche ricevute e i due protagonisti che personalmente trovo molto bravi. Relativamente a quest'ultimo punto ho trovato l'ennesima conferma e devo dire che sia Jeremy Renner che Elizabeth Olsen sono due bravissimi e capaci attori tra i quali mi pare evidente una certa alchimia. Assieme li abbiamo già visti in nei film sugli Avengers e già allora si poteva notare il misto di complicità e simpatia che, mi sembra, traspare anche sullo schermo. Vederli recitare in lingua, poi, ha costituito quel valore aggiunto alla visione della pellicola.
"Wind River" racconta una storia triste, anzi molteplici storie tristi che coinvolgono le donne della comunità degli indiani d'America, relativamente alle quali non esiste una statistica sulle persone scomparse. E' questo il cuore della storia, una sceneggiatura tratta da fatti realmente accaduti che è spesso un pugno nello stomaco - pur non mancando di una certa ironia che aiuta lo spettatore ad arrivare alla fine della visione.
Personalmente ho trovato questo film molto bello, tremendamente glaciale, eppure capace di una buona dose di umanità grazie a due personaggi protagonisti agli antipodi in grado di imparare a comunicare perché uniti dall'importanza della causa. Le storie di amicizia che nascono dopo il superamento di un'iniziale avversità mi sono sempre piaciute; inoltre la trama spinge molto sul percorso di formazione della giovane e inesperta agente FBI, altro elemento che trovo interessante quando si tratta di esplorare le varie possibilità narrative di una storia.
Forse l'anello debole di questo prodotto si riscontra una volta svelato il crimine, nel senso che una volta conosciuto nei minimi dettagli il tremendo svolgimento degli eventi parte del mistero svanisce o, forse, viene semplicemente soffocato dal dolore e la sensazione ripugnante che non si può fare a meno di provare. Questo è uno di quei rari casi in cui lasciare indefinito il destino di alcuni personaggi avrebbe permesso alla storia di concentrarsi sulla parte dell'importante messaggio da lanciare: ogni anno migliaia (milioni?) di persone scompaiono in America e di queste molte sono donne e tante sono native americane; nonostante questo non esiste ad oggi una statistica relativa a queste ultime, involontariamente quasi a fomentare di nuovo un rapporto troppo spesso limitato alla superficialità e noncuranza e ancora così labilmente stabile.
Ciò detto, a me "Wind River" è piaciuto e non poco, mi ha colpito e ha lasciato in parte scosso a seguito di un'esperienza cinematografica soddisfacente quanto emotivamente provante.
Ps. Vincitore del premio alla Miglior regia a Cannes 2017 nella categoria Un Certain Regard.
Cast: Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Gil Birmingham, Jon Bernthal, Julia Jones, Kelsey Chow, Graham Greene, Martin Sensmeier, James Jordan, Jon Bernthal, Ian Bohen.
Box Office: $40.3 milioni
Consigli: Sicuramente una storia forte e difficile, un film che richiede una certa dose di consapevolezza nel momento in cui si intenda recuperarlo. Bello, recitato perfettamente, con due protagonisti bravi ed in parte, "Wind River" è sicuramente una delle belle sorprese di stagione da recuperare, potendo.
Parola chiave: Roulotte.

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lunedì 13 novembre 2017

Film 1436 - The Snowman

Ho speso $21.5 per vedere questo film al cinema. Soldi buttati.

Film 1436: "The Snowman" (2017) di Tomas Alfredson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Christian
Pensieri: "The Snowman" ovvero il film senza trama. O almeno potrebbe averla, peccato che la sceneggiatura si dimentichi un po' troppo spesso di spiegare allo spettatore che cosa stia succedendo o perché.
E' evidente che le intenzioni sono buone dato che la produzione è molto curata, le atmosfere suggestive e il cast è da grandi occasioni, peccato che si sprechi la ghiotta occasione in nome di una sorta di sottinteso che, però, è tale solo per gli autori o chi abbia letto il libro di Jo Nesbø da cui la pellicola è tratta, anche se non credo che la storia abbia un senso nemmeno per loro considerato che, da quello che ho potuto capire via Wikipedia, la trama del libro è completamente diversa.
La cosa davvero fastidiosa è che di tutti gli indizi fatti emergere, di tutte le piste seguite, di tutti gli elementi in ballo, niente finisce per combaciare e, anzi, la sensazione finale è che tutto il mix di personaggi e avvenimenti presentato sia solo la lunga scusa da sopportare per arrivare a un finale non solo banale, ma anche facilmente intuibile (io non sono una volpe, ma verso metà film c'ero già arrivato per semplice esclusione). Quindi sono tantissime le domande che non trovano risposta, delle quali le più eclatanti a mio avviso sono:
1) perché l'assassino ce l'ha con e prende di mira la famiglia del protagonista Harry Hole (Michael Fassbender)?;
2) a parte fotografare disgraziate nude, qual è nella vicenda il ruolo preciso di Arve Stop (J.K. Simmons)?;
3) che senso ha scomodare addirittura una sorella gemella di una delle vittime (Chloë Sevigny) se poi le si dà a malapena una battuta?;
4) perché mai uno che fa disinfestazioni dovrebbe avere libero accesso all'appartamento di un cliente senza che questo ne sia a conoscenza?;
5) perché siamo ad Oslo e girano tutti senza sciarpa e guanti in pieno inverno quando io, semplicemente ad ottobre, quando ero lì indossavo pure due paia di pantaloni e usava sempre il cappuccio della giacca per rimanere più caldo?;
6) perché non spiegare che Rafto (Val Kilmer), ex investigatore, era colui che aveva indagato sul serial killer del pupazzo di neve tanti anni prima e che quello di adesso è un mitomane?;
7) perché il nuovo marchingegno elettronico in dotazione alla polizia per accumulare le prove durante le indagini non fa nemmeno un back-up dei vecchi dati salvati? Dopo che Katrine Bratt (Rebecca Ferguson) fa praticamente 780 video di ogni cosa, all'assassino basta fare click su 'cancella dati' per svuotare completamente la memoria... Ma allora qual è l'utilità di quell'affare?;
8) all'inizio del racconto la madre del ragazzino, dopo essere stata scoperta a fare sesso con un vecchio poliziotto che l'ha pure appena menata, si suicida non prima di avergli promesso di rivelare a sua moglie che è il padre del giovane. Subito ero stato portato a pensare che la donna venisse regolarmente stuprata e che, dopo l'orrenda scoperta da parte del figlio, avesse trovato il coraggio di confrontare il suo aguzzino e finalmente respingerlo. Quando però il poliziotto se ne va la donna lo insegue disperata, tanto che poi finirà per suicidarsi nel lago. Ma qual è il senso di farci vedere questa introduzione dalle tinte bipolari?;
9) e perché la prescrizione delle pillole è l'elemento chiave della storia? Perché!?!?
Ora la smetto con la lista dei quesiti che poi rischio di sembrare La Repubblica e le sue 10 domande a berlusconi...
Dunque, per riassumere, "The Snowman" parte con in suo possesso tutti gli elementi per risultare un buon successo, dal bestseller internazionale al cast di grido, buttando tutto alle ortiche in nome di quella che potremmo definire una sorta di pigrizia, quasi che fosse banale spiegare al pubblico il senso della propria trama e del proprio prodotto. Perché ok, Harry Hole è strano e apatico, alcolizzato e bisognoso di superare i propri traumi, ma questo non significa che il prodotto che lo vede protagonista possa condividerne sembianze e atteggiamenti sciatti e autodistruttivi. Così facendo si ottiene solo un film banale e superficiale, un thriller caotico in cui l'unico elemento capace di aiutarti a mettere in ordine tutti gli elementi è soltanto Wikipedia.
Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Jonas Karlsson, Val Kilmer, J. K. Simmons, Chloë Sevigny, Toby Jones, James D'Arcy, David Dencik, Genevieve O'Reilly.
Box Office: $34.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Brutto e fatto male, ridicolo in alcuni passaggi e in generale con una serie di giganteschi buchi nella trama, questo thriller si rivela fin da subito privo di qualsivoglia appeal che vada oltre gli attori, l'ambientazione inusuale o il libro da cui cui è tratta la storia. Per cui, onestamente, lasciate perdere.
Parola chiave: Trauma infantile.

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giovedì 9 novembre 2017

Film 1435 - Hocus Pocus

Si avvicinava Halloween e, soprattutto, era una vita che volevo vedere di nuovo questo film. In effetti ci avevo provato qualche anno fa ad un'ora improbabile, per cui mi ero semplicemente addormentato a metà storia. poi, come al solito, Netflix...

Film 1435: "Hocus Pocus" (1993) di Kenny Ortega
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: In questo tipo di film con incantesimi e streghe non c'è niente da fare, i genitori non servono mai a una mazza. Non so bene perché questo sia stato uno dei primi pensieri balenatomi in testa ripensando alla visione di questo supercult di Halloween che da così tanto tempo aspettavo di rivedere. Ovviamente da ragazzino avevo già visto il film, ma ogni tanto è piacevole rinfrescarsi la memoria soprattutto perché, come al solito, non mi ricordavo praticamente nulla.
"Hocus Pocus" è ancora bloccato a una comicità e messa in scena da inizio anni '90 e più che nasconderlo ne fa un vanto, forse motivo per cui all'epoca non fu un gran successo di critica e pubblico; col passare del tempo, però, è riuscito a riscattarsi grazie all'humor un po' kitsch e una banda di cattive idiote e ridicole quanto basta ad essere amorevolmente più simpatiche dei personaggi buoni - tranne Thora Birch che è un amore in ogni scena -, tanto che vorresti riuscissero a tramutare l'incantesimo per una notte, nella agogna, irreversibile promessa di un futuro senza tempo o invecchiamento. Insomma, si tifa per loro. E invece no, le streghe vengono sconfitte e la moderna Salem torna alla sua normalità.
Poco male, si sa fin dall'inizio quale sarà il percorso obbligato di questa storia, tanto che è naturalmente il viaggio ciò che ci porta a dare valore alla scelta di vedere questa pellicola.
Come in una profetica e molto più bianca versione delle Destiny's Child, il trio delle sorelle Sanderson è capitanato da una Bette Midler in formissima e scatenata tra incantesimi, voli a cavallo di scope, numeri musicali da vera lead singer e acconciature a dir poco originali. Per non allontanarci dal parallelismo musicale, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy sono due perfette coriste che, con molte battute in meno e un'attitudine al rimbambimento cerebrale molto più spiccata, fanno da ottime spalle alla vera ed unica protagonista del film. Ma va bene così, insieme le tre attrici funzionano alla grande e sono il motore di una trama altrimenti troppo banale e sciatta per raggiungere un risultato anche solo vagamente sufficiente. Senza di loro "Hocus Pocus" non sarebbe stato lo stesso.
Dunque una pellicola facile facile, ma non per questo spiacevole; anzi, non manca l'intrattenimento oltre che una certa dose di meraviglia rispetto ad effetti speciali che ho trovato sorprendentemente (e inaspettatamente) riusciti. Un piccolo classico per tutta la famiglia che, a 24anni di distanza riesce ancora ad intrattenere piacevolmente.
Film 1435 - Hocus Pocus
Film 2140 - Hocus Pocus 2
Cast: Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy, Omri Katz, Thora Birch, Vinessa Shaw, Doug Jones.
Box Office: $39.5 milioni
Consigli: Da vedere almeno una volta nella vita, non tanto perché sia un capolavoro, quanto perché nel tempo è riuscito a mantenersi un prodotto simpaticamente nostalgico, oltre che riuscire a presentare tre protagoniste francamente indimenticabili. La storia di per sé non è nulla di che, ma nell'insieme "Hocus Pocus" è il titolo perfetto per riunire tutta la famiglia, meglio se ad Halloween...
Parola chiave: Candela.

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