giovedì 16 marzo 2017

Film 1324 - Trainspotting

Appuntamento al cinema in attesa della mezzanotte e dell'uscita del sequel, ripassando il primo mitico capitolo a distanza di 20 anni.

Film 1324: "Trainspotting" (1996) di Danny Boyle
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika, Maddalena, Franco
Pensieri: Non lo avevo mai visto al cinema, naturalmente, per cui una bellissima nuova esperienza. Era da tempo, tra l'altro, che volevo rivedere questo primo "Trainspotting", urgenza resa più pressante dall'annuncio del successivo "T2" con tutto il cast al completo ritrovatosi per l'occasione. E l'esperienza della visione di entrambi i film, uno di seguito all'altro, è stata particolarmente piacevole, soprattutto perché altrimenti mi sarei perso moltissimi riferimenti e citazioni che la seconda storia fa in omaggio alla prima. Dopo la serata di full immersion ho preso qualche appunto su entrambe le piccole, che riassumo qui.
Partiamo con una banalità sconfinata: musiche cult, personaggi cult, storia cult, film cult. Facile, ma vero.
E' una pellicola che miscela più elementi diversi e riesce a generare più sensazioni: è un pugno nello stomaco, è divertente, tremendamente desolante, lascia non pochi spunti su cui riflettere, sottolinea la differenza di classe, lo sbando giovanile, la consapevolezza di una mancanza di scopo e la ricerca di un senso per una vita che si prospetta di fatiche e poche soddisfazioni. La droga è solo un modo per evitare il confronto con un'esistenza che fatica a spiegare il proprio senso, che non ritrova nei modi di viviere convenzionali un accettabile compromesso di felicità e soddisfazione, è lo strumento di ribellione e scappotoia da quella parte di sé conscia e vigile, incapace altrimenti di chiudere gli occhi e far finta che sia tutto sopportabile;
una cosa che mi ha sempre colpito di questo film è il fatto che l'esposizione umana, espressa anche attraverso la vulnerabilità del corpor, qui è sia femminile che, soprattutto, maschile;
Ewan McGregor ha sia la faccia da angelo che, quando sorride, quella da demonio. E' una "dote" strana che calza a pennello al suo Renton, personaggio con il quale impariamo presto a simpatizzare ma che, nel finale, non tarderà a tradire gruppo;
il gruppo di amici è strampalato e assurdo, a tratti spaventosamente inquietante, a tratti divertente. I genitori, che dovrebbero apparire quali guide e/o modelli per i figli, sono intrappolati negli stessi meccanismi dei gioani, tra alcol e disillusione; colonna sonora fenomenale, impossibile non farsi coinvolgere dal ritmo di certi pezzi intramontabili, difficili da dimenticare anche quando usciti dalla sala;
gli effetti speciali, per quanto a volte rustici, sono davvero suggestivi. La scena del bagno e quella della disintossicazione forzata (con annesso bambino) sono evidentemente finte, eppure estremamente verosimili e credibili (e disgustose e inquietanti)!;
all'inizio del film ho avuto la sensazione che montaggio e regia avessero bisogno di trovare un equilibrio, una sorta di rodaggio collaudato che facesse sparire una certa sensazione di meccanicità. Già dopo la prima mezz'ora ho perso questa sensazione;
il cast è fantastico, un insieme di giovani attori perfetto per le parti che devono rivestire. Da questo punto di vista - e molti altri - "Trainspotting" non sbaglia e riesce anche solo grazie alla scelta dei suoi protagonisti a fare già metà del lavoro. Poi, certo, la storia fa il resto, ma senza questi indimenticabili personaggi non sono sicuro che il risultato finale sarebbe stato lo stesso, ovvero il tagliente, spesso desolante e a tratti divertente racconto di una gioventù senza metà, di una classe sociale priva di prospettive, di una realtà surreale che vederla da fuori sembra più un circo. Insomma, questo film è tante cose, tanti mondi insieme che, inspiegabilmente, compongono un mosaico agrodolce perfettamente riuscito.
Ps. Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale. Ha vinto un BAFTA nella stessa categoria.
Film 1325 - T2 Trainspotting
Cast: Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller, Kevin McKidd, Robert Carlyle, Kelly Macdonald, James Cosmo, Shirley Henderson.
Box Office: $72 milioni
Consigli: Certo non per tutti i pubblici, ma sicuramentre un grande film, un titolo capace di rimanere indelebilmente impresso per vent'anni e segnare più di una generazione. Cult a dir poco, motivo per cui averlo visto almeno una volta nella vita sarebbe d'obbligo.
Parola chiave: £16.000.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

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