venerdì 6 gennaio 2017

Film 1274 - Sully

Volevo vederlo sia perché in America era stato un buon successo commerciale e di critica, sia perché si trattava del nuovo film di un grande attore e regista. Quindi quando è capitata l'occasione, sono... volato al cinema!

Film 1274: "Sully" (2016) di Clint Eastwood
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Jessica
Pensieri: Quasi un'allegoria dell'ormai sempre più pressante confronto fra uomo e macchina, non fosse che si tratta di una storia vera.
Clint Eastwood non si ferma e ritorna alla regia di un quasi blockbuster per raccontarci la storia del pilota Chesley 'Sully' Sullenberger, passato alla cronaca per aver fatto atterrare un A320 nel fiume Hudson riportando in salvo tutti i passeggeri e il suo equipaggio a seguito di un guasto ad entrambi i motori del suo aereo. Un eroe, dunque. Ma è davvero così?
Il punto, qui, è che la commissione incaricata di verificare l'accaduto, non mancherà di mettere spalle al muro l'uomo, volendo accertare che non si potesse di fatto atterrare in uno dei due aeroporti più vicini (LaGuardia o Teterboro) evitando così di far ammarare l'aeroplano. Ecco perché, allargando un attimo la visuale, ci si trova a confrontarsi con la classica domanda: guasto meccanico o errore umano? E, per estensione, cosa dicono le simulazioni del computer, rispetto al racconto e all'opinione del capitano?
Quindi ci si trova davanti ad una storia che è, sì, vera, ma non fatica ad essere ricollocata nel dibattito che pone a confronto la nostra intelligenza ed esperienza rispetto a ciò che un computer può dire attraverso l'analisi di dati indotti, per cui la vicenda del "miracolo dell'Hudson" è anche una sorta di rivincita per la nostra umanità, sempre più messa in questione dalla rigida intransigenza del sapere artificiale.
Al di là di questo discorso, comunque, "Sully" è anche un film su un uomo, una persona che, in un momento di grande panico, reagisce ascoltando se stesso e il proprio istinto oltre che, naturalmente, la sua esperienza. Contro ogni pronostico l'aereo atterra di fatto sul fiume e tutte le persone a bordo ne escono illese: il miracolo c'è e si vede. Anche se fosse stato dimostrato che si sarebbe potuto fare diversamente, credo che mai si sarebbe potuto dire del Sig. Sullenberger che avesse sbagliato. Puntare il dito a posteriori è sempre facile. Trovarsi nella situazione reale, nel momento in cui accade, con la responsabilità di 155 passeggeri a bordo è tutta un'altra cosa. Non penso sarebbero stati in molti a sentirsi di giudicare negativamente l'accaduto in ogni caso. E se io fossi stato una delle persone a bordo, a Sully sarei stato eternamente grato in ogni caso.
Mossi da tutte queste considerazioni più o meno esplicite, penso che non si possa non apprezzare il lavoro fatto qui. Eastwood è sempre un grande narratore - per quanto sempre più commerciale - e Tom Hanks riscatta una certa opacità che mi pare lo abbia colpito ultimamente: se il film funziona, molto del merito è suo. Non ho gradito, invece, il miscuglio tra fiction e realtà durante i titoli di coda: delle semplici foto a mio avviso sarebbero bastate. Sullenberger è un eroe e il film lo celebra già a sufficienza senza che servisse aggiungere o mostrare altro.
Tutto sommato, comunque, una pellicola che è stata sorprendentemente efficace, costruita ad arte con un crescendo di pathos ed ansia grazie ad una storia e un montaggio che mettono in parallelo la ricostruzione dell'ammaraggio con quella del processo, per un risultato finale forse non compatto quanto mi sarei aspettato, ma certamente d'effetto.
Cast: Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Mike O'Malley, Anna Gunn, Valerie Mahaffey, Katie Couric.
Box Office: $234.8 milioni
Consigli: Un film di Eastwood è sempre un evento e un appuntamento da non perdere. Il grande artista non perde occasione per confrontarsi con nuove sfide, il che rende questo "Sully" certamente una pellicola di cui farsi un'opinione. In tutta onestà sono arrivato in sala con non poche perplessità, soprattutto legate ad Hanks e ai suoi ultimi, deludenti lavori. Mi sono ricreduto.
Un titolo certamente non facile, che però ha il grande pregio di presentare una bella storia vera che lascia un messaggio positivo su quanto anche l'uomo reale, vero, preparato e sincero, onesto nelle sue scelte e responsabile per esse possa essere, a volte, l'eroe buono di una "favola" a lieto fine.
Parola chiave: Bird strike.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

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