giovedì 31 marzo 2016

Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice

Attesissimo. Discusso. In grado di generare pareri contrastanti. E di portare sullo schermo, insieme, due mitici supereroi.
Film 1127: "Batman v Superman: Dawn of Justice" (2016) di Zack Snyder
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Non sono nemmeno passati 5 anni da "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" che già abbiamo un nuovo Batman. Non ci siamo ancora ripresi dall'ultimo "Star Wars" che nuovamente corriamo in sala a confrontarci con le avventure di altri supereroi. Non abbiamo nemmeno il tempo di metabolizzare questo scontro titanico tra mantelli svolazzanti che già si prospetta un nuovo scontro epico fra Capitan America e Iron Man. Insomma, la stagione rosea dei blockbuster "impegnati" pare non conoscere cedimenti. O forse sì?
Dopo il deludente "Fantastic 4 - I fantastici quattro", la critica si è divisa relativamente al versus qui rappresentato, ponendo l'accento su una mancanza di humor, un'eccessiva drammatizzazione e una generale mancanza di scopo. Non tutti i film sui supereroi, dunque, riescono a pennello.
Dopo la visione (in lingua originale) di ieri sera, a caldo posso dire che, in effetti, anche io ho un po' faticato a trovare il filo del discorso. Di cosa parliamo qui e, soprattutto, perché ne stiamo parlando? Il pretesto cattura-spettatore di unire i supernomi di Batman e Superman in un'unica produzione cinematografica non basta a soddisfare lo spettatore medio che non vive dell'autoerotismo generato dalla semplice combinazione dei due eroi dei fumetti in un'unica storia. Come non sono sufficienti i soli effetti specialissimi a rendere apprezzabile tutta l'operazione, né il richiamo di un cast stellato in cui si contano 3 premi Oscar e una serie di camei che ci fanno pregustare ciò che la Warner Bros. e la DC Comics hanno in mente per il futuro. Perché al di là del pretesto iniziale di per sé, della "figata" un po' nerd e della produzione megagalattica, "Batman v Superman" deve proporre qualcosa di concreto adesso. E lo fa? Ni.
Innanzitutto va detto che c'è molta, molta premessa. Non che sia necessariamente un male, ma - e questo è il mio contesto personale - 35 minuti di pubblicità, stomaco vuoto e una mezzora di corsa pre-cinema hanno certamente minato alla base la mia pazienza. Senza contare che il film dura 2 ore e mezza tonde tonde. Il lungo preambolo e l'atmosfera cupa e tesa ricordano tantissimo il precedente lavoro del regista, "Watchmen", pur mancando della stessa base politica matura e consapevole. Quello che abbiamo qui, infatti, mi è sembrato un pretesto un tantino naïf: Batman ce l'ha con Superman perché non riesce a vedere oltre l'immagine pubblica che i media ne hanno costruito (divinità, alieno, possibile tiranno) e Superman pensa che Batman sia una sorta di vigilante impazzito che uccide target casuali tra la povera gente. Uhm.
Superato il contrasto "iniziale" - tra virgolette perché prende praticamente le prime due ore di film -, scopriamo che Bat & Su riescono a fare la pace e, dopotutto, sono amici, anche perché, e qui sta la vera debolezza della storia a mio avviso, c'è un nuovo gigantescamente orrendo nemico in città e i due + 1 dovranno allearsi e mettercela tutta per sconfiggere l'orrendo ibrido generato da Lex Luthor. E su Luthor apriamo una parentesi.
Jesse Eisenberg è un attore che non ho ancora del tutto inquadrato. Sembra bravo, eppure non mi convince. E nemmeno qui, nonostante lo abbia ascoltato in originale, è riuscito a strapparmi un plauso sincero. Il suo Lex parla veloce come il vento e sembra anche molto intelligente, eppure il suo diabolico piano messo in scena per due anni filati ci mette meno di un'ora per essere sabotato. Davvero non era plausibile pensare che l'uomo pipistrello e il figlio di Krypton potessero allearsi contro il nemico in carica? E a parte questo, davvero la produzione pensava che bastasse sbraitare un pochino, bisbigliare soliloqui in pubblico e accelerare a tavoletta con la parlata per rendere il cattivo spaventoso e pazzo? Chiusa parentesi.
Ora torniamo all'orrendo ibrido. Una scena un po' confusa all'interno della navicella aliena ci fa capire che dal mix dello Zod ucciso nel precedente "L'uomo d'acciaio" e il DNA di Luthor viene generata una creatura terrificante ed elettrica che, però, ci catapulta in un universo parallelo a quello fino ad ora raccontato. Dopo interminabili premesse dark, tesissimi primi piani degli attori e un corpo a corpo tra i due protagonisti, tutto il buono che c'era stato viene vanificato dall'entrata in campo di una specie di mostro davvero fuori contesto, più conforme ad una baggianata come "Scontro tra titani" che all'epicità suggerita qui. Francamente l'entrata in campo dello sbraitante ibrido ha fiaccato non poco il mio spirito già tediato dai flash di lampi e scariche elettriche che neanche stessimo collaborando con Victor Frankenstein: superato il rischio di epilessia mi ritrovo catapultato in una sorta di videogioco dalla trama vista e rivista e dall'esito tanto scontato da non rendere plausibile nemmeno per un secondo il fato assegnato dalla trama al supereroe alieno. Non che ci fossero dubbi in merito e non so quanto fosse necessario tirarla così per le lunghe con la sua (spoiler!) morte, dato che il franchise cominciato con questo titolo ha in programma uscite fino al 2019...
E rimanendo collegati al mantenimento di toni epici, era davvero necessario rendere Batman così rotondo? So che sembra una scemenza, ma sullo schermo il confronto fra i due protagonisti è impietoso: uno tanto muscoloso, longilineo, snello e maledettamente aderente; l'altro tondeggiante, massiccio, con la zeppa agli stivali e una maschera che è identica a quella del Batman di "The Lego Movie" (che, tra l'altro, ha uno spin-off in uscita l'anno prossimo: "The Lego Batman Movie"). L'uomo pipistrello di Nolan era decisamente meno pompato e visivamente più piacevole, oltre che credibile - a livello di immagine intendo, Affleck di per sé non è malaccio -. Prima di passare al lato positivo e alle conclusioni, un'ultima osservazione: ma Wonder Woman non la si poteva usare un po' di più? Dopo un marketing martellante sulla sua effettiva presenza, un ricollocamento dopo anni di mancanza e, diciamocelo, finalmente un supereroe femminile protagonista, l'uso che ne viene fatto è minimo e un po' autoreferenziale. E ok che prelude a molto altro, ma sicuramente la sua presenza poteva essere resa più rilevante.
In ogni caso, per passare al bicchiere mezzo pieno, questo nuovo universo DC Comics portato alla luce dal primo Superman e questo crossover finalmente contrasta il finora inavvicinabile universo Marvel, da questo punto di vista certamente avvantaggiato. Dopo anni di successi più o meno giganteschi e perfino l'ennesimo Spider-man in arrivo, la ventata d'aria fresca portata dalla nuovissima DC Extended Universe fa ben sperare gli amanti della par condicio. Inoltre i toni ben più tenebrosi e il ricorso a strategie di terrore meno "politicamente corrette" - in questo caso ne fa le spese la povera Holly Hunter nei panni della Senatrice Finch - ci ricordano che non tutti i supereroi vivono di sola aura glamour o della costante battuta pronta, che pure qui avrebbe aiutato ad alleggerire un po' la situazione.
Comunque, nel caso specifico di "Batman v Superman: Dawn of Justice" il risultato finale è un tantino altalenante. Certe scelte sono perfette (come i titoli di testa magnifici), anche se poi nel concreto ci si perde in momenti poco chiari o preamboli infiniti, oltre che salti di storia e montaggio che, per esempio nel finale, sfiniscono lo spettatore. Sono sicuro che l'esperimento in questione porterà ad una serie di valutazioni successive che andranno a rimodellare il linguaggio di una saga che, a tutti gli effetti, cerca ancora di collocarsi all'interno di un mondo per il momento dominato da altri protagonisti. Il precedente Superman ha evidentemente alzato il tiro rispetto a un mediocre "Superman Returns", eppure non credo che lo sforzo profuso fin qui sia sufficiente a determinare un risultato soddisfacente ed efficace nel costruire un micromondo dalle caratteristiche inequivocali e personali. Insomma, per capirci: viste le critiche impietose mi aspettavo molto di peggio, anche se non posso dire di essere rimasto soddisfatto. Tantissimo fumo, poco arrosto. Al prossimo appuntamento, per vedere se le proporzioni cambieranno.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
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Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Gal Gadot, Scoot McNairy, Callan Mulvey, Tao Okamoto, Jeffrey Dean Morgan, Michael Shannon, Lauren Cohan, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Anderson Cooper, Nancy Grace.
Box Office: $501.8 milioni (ad oggi)
Consigli: Di certo una pellicola che ha generato non poche aspettative. Che le abbia rispettate o deluse per gli altri non importa, è sempre bene farsi una propria opinione personale. Ecco cosa può smuovervi e convincervi a vedere questo curioso crossover cinematografico che, checché se ne dica, rimane un evidente successo. Anche se la resa nel lungo periodo è un'altra faccenda, resta il fatto che milioni di persone si sono affollate al cinema desiderose di partecipare ad uno scontro se non epico, quantomento d'intrattenimento e l'operazione commerciale è stata premiata. Si poteva fare meglio? Come sempre. Vale la pena dargli una chance? Credo di sì. Ma non piacerà a tutti.
Parola chiave: Kryptonite. (ma va?)

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

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