lunedì 5 maggio 2014

Film 707 - Noah

Tornato in Italia, questo è il primo film che ho visto (e che, francamente, ero molto curioso di vedere).

Film 707: "Noah" (2014) di Darren Aronofsky
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Forse mi aspettavo qualcosa di più... biblico (letteralmente)? Forse mi aspettavo qualcosa di meno... triste? Insomma, 125 milioni di dollari per produrre... questo? Cos'è, un biblio-fantasy? Dio è diventato il 'Creatore', Noé fa a botte, angeli di pura luce (...) che precipitano sulla terra divenendo Vigilanti di pietra? Sinceramente: ma di cosa stiamo parlando?
Preciso: se fosse stato un fantasy, niente di che. Ma perché scegliere questa storia e rivederla in questo specifico modo? Non è una critica, ma proprio una curiosità a cui non riesco a trovare una risposta. Dato che mi pare evidente che la narrazione di un fatto, religiosamente parlando, non fosse l'interesse ultimo del film, qual è lo scopo di rivedere così la storia?
Me lo sono chiesto perché, al di là delle mirabolanti avventure di Noé, della sua follia pseudo religiosa, della sua famiglia devota più a lui che al Creatore e di tutti gli effetti speciali utilizzati, non ho proprio colto il perché si è voluto raccontare questa vicenda. Il messaggio religioso poteva benissimo essere veicolato attraverso la narrazione 'biblica'. Se si avesse, invece, voluto raccontare una storia di fantasia, bastava scriverne una. La commistione di questi due elementi insieme ha generato, a mio avviso, solo un gran francasso mediatico, privo però di un fulcro ripieno di contenuti, scopi e, in ultima analisi, qualcosa da mostrare. Insomma, "Noah" si segue, per carità, ma ne rimane ben poco dopo la visione.
Russell Crowe, ormai granitico pacioccone, è il prescelto di una confessione divina che passa per il sogno, ma sarebbe incomprensibile a chiunque altro fuori che lui. L'arca, costruita necessariamente attraverso l'aiuto dei Vigilanti - uno degli unici due scopi che hanno queste 'figure' di pietra, l'altro è proteggere Noé e la sua famiglia dalle altre persone durante il diluvio -, è qualcosa di mastodontico che sottintende, tra le altre cose, che il nostro protagonista fosse qauntomeno ingegnere. Gli altri personaggi del film, ovvero la sventurata famiglia, sono più che altro comparse su uno sfondo fatto per molto tempo di sola acqua. Curioso che entrambe le coppie Crowe- Jennifer Connelly e Emma Watson-Logan Lerman si ritrovino in questo comune set bagnato, dopo aver già intrapreso l'avventura di girare un film insieme (rispettivamente "A Beautiful Mind" e "Noi siamo infinito") e certamente più riuscito di questo. Che, per carità, non è che non svolga a dovere il suo compito di intrattenre, ma fallisce nel trovare una sua dimensione, relegando agli effetti speciali un ruolo da protagonista che, alla fine, è inevitabilmente poco incisivo. Peccato, perché il regista Aronofsky è quel genio che ha partorito "Black Swan" e il cast è certamente di tutto rispetto (i tre premi Oscar Russell Crowe, Jennifer Connelly e Anthony Hopkins, poi Emma Watson, Logan Lerman, Ray Winstone, Douglas Booth, Nick Nolte). Spero non si pensi di girare un sequel, questo basta e avanza.
Box Office: $320,664,746
Consigli: Blockbuster di colossali dimensioni, dai numeri certo interessanti, ma dal contenuto un po' piatto. Belli gli effetti speciali e sicuramente anche di intrattenimento l'insieme, ma manca "un'anima" che differenzi questo prodotto da una miriade di fotocopie visivamente e narrativamente simili. Russell Crowe ormai è un cartonato. Peccato.
Parola chiave: Arca.

Trailer

Bengi

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