martedì 4 febbraio 2014

Film 664 - Elizabeth: The Golden Age

Mi era tornata voglia di vederlo soprattutto perché di recente ho letto "Maria Stuart" di Friedrich Schiller e in moltissimi momenti mi sono venuti alla mente passaggi di questa pellicola.

Film 664: "Elizabeth: The Golden Age" (2007) di Shekhar Kapur
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: La Maria Stuarda di Schiller è molto diversa da quella che Samantha Morton rappresenta qui e mi piaceva l'idea di un paragone che fosse quanto più preciso possibile grazie ad un ricordo ancora fresco dell'opera teatrale. Marie a parte, comunque, la grandissima Cate Blanchett - alla sua sesta nomination quest'anno e in odore di secondo Oscar per "Blue Jasmine" - si distingue sempre per la qualità del suo mestiere ed oscura ampiamente chi le sta intorno. Non lo dico perché è la mia preferita in assoluto, ma perché è impossibile dire altrimenti. Una grandissima interprete che riesce a rivestire praticamente qualunque tipo di ruolo: è un grande dono che rende piacevolissimo seguire i passi della sua carriera.
Questo film, in particolare, è sempre bello da rivedere per numerosi motivi: sia perché è il seguito dell'altro, bellissimo, "Elizabeth", sia per l'interpretazione della sua protagonista, ma anche per una numerosa serie di aspetti solo apparentemente collaterali. Innanzitutto la storia è molto interessante e segue le vicende politiche di due nazioni rivali che non solo si contendono spazi territoriali, ma anche quelli religiosi (cattolici vs protestanti); poi la ricostruzione dell'estetica del tempo è molto curata grazie ai bellissimi costumi di Alexandra Byrne (Oscar per questo film), i set di
Richard Roberts e la fotografia di Remi Adefarasin, veramente affascinante. La ricerca dell'immagine è molto ben costruita e si vede chiaramente che vi è un'ideale estetico prestabilito che segue tutta la realizzazione della pellicola. L'ottimo accompagnamento musicale di Craig Armstrong e A.R. Rahman (lo stesso di "The Millionaire") fa il resto.
Nell'insieme mi rendo conto che questo sequel a 9 anni di distanza dal primo sia più debole del suo predecessore - vi è una minor razionalità e l'attenzione è molto spesso rivolta più che altro agli aspetti sentimentali -, ma ritengo sia comunque un buon prodotto di classe e gusto, oltre che in grado di rendere giustizia ad un grande personaggio storico (chiaro, le inesattezze ci sono anche qui). Sempre bello da rivedere.
Ps. $74,237,563 di incasso mondiale.
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Consigli: Interessante, ben recitato e con una cura dell'immagine meticolosa e particolarmente riuscita. Cate Blanchett è sempre un piacere da guardare,
Parola chiave: Invincibile Armata.

Trailer

Bengi

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