martedì 27 novembre 2012

Film 484 - Venuto al mondo

Film offerto gentilmente dalla 3 e obbligatoriamente imposto - meno gentilmente - dalla mia amica Erika. Io Castellitto non lo sopporto...


Film 484: "Venuto al mondo" (2012) di Sergio Castellitto
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: La questione della meritocrazia non credo riguardi la famiglia Catellitto-Mazzantini. "Venuto al mondo" è una pellicola di Sergio Castellitto con Pietro Castellitto e lo stesso Sergio, tratto dall'opera letteraria della moglie Mazzantini che ne cura anche la sceneggiatura (assieme al marito).
E io qui già rido.
Al di là della pretesa drammaticità di questo prodotto, dell'ostentata contestualizzazione politica e dalla ricercata necessità di essere un film impegnato, l'ultima fatica cinematografica del clan Castellitto non mi ha convinto. Non solo non mi è piaciuta, ma mi è sembrato che di fondo ci fosse una ricercata palesazione di una tragicità a tutti i costi, di un'emozione forte che è quasi morbosa. Dove la prima domanda da porsi dovrebbe essere perchè raccontare questa storia, quello che sembra qui è più che altro un voler per forza narrare situazioni estreme, assurde, ma che devono essere tali perchè testimoniano quanto il mondo degli uomini sia capace di farsi del male da solo.
Questo particolare aspetto ho trovato che sia fallimentare, perchè si può narrare una storia di guerra e denuncia, perfino trattare la violenza senza cadere nella retorica e nella facile immagine commovente. Penélope Cruz è brava ed è l'unica capace di dare dignità ad un prodotto fatto per masse che sanno poco di un evento tragico e discolpano loro stesse parlando bene del prodotto che ha fatto emergere la questione. Prodotto che, tra l'altro, annovera nelle sue file nomi veri di attori famosi internazionalmente (la Cruz, Emile Hirsch, Jane Birkin!) e li utiliazza alla solita maniera italiana. Non c'è ampio respiro e non mi pare ci sia una prospettiva di lancio internazionale, nonostante il cast lo permetterebbe. La concezione della storia è troppo nostrana; la storia della madre pronta a tutto per avere un figlio è ok, ma gli sviluppi morbosi che seguono, con il classico tradimento, l'appiattimento umiliante del personaggio di Gemma, il ritrovamento della vera madre che si scopre poi essere stata stuprata... Ma neanche "Un posto al sole" al suo meglio narrativo!
In un gioco di incastri temporali complessi da digerire, salvo solamente la bravura intensa di Penélope, la sorpresa Saadet Aksoy e il trucco curato da Alessandro Bertolazzi che merita un plauso se non addirittura una nomination all'Oscar.
Pietro Castellitto, invece, è il nuovo Silvio Muccino: difficoltà di pronuncia e presente solo in quanto imparentato col regista.
Se cercate una storia sulla guerra in Bosnia, meglio un interessante documentario.
Consigli: Dopo la precedente collaborazione tra il regista e attore italiano e la bella attrice spagnola Cruz con "Non ti muovere", eccoci ad un secondo prodotto cinematografico che testimonia la versatilità internazionale dell'attrice. Ma la storia non funziona. In ogni caso, se piacciono Castellitto o la Mazzantini, può essere un film giusto. Da evitare, però, in momenti di tristezza o affaticamento psicologico: è un mattone.
Parola chiave: Sarajevo.

Trailer

Ric

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