mercoledì 21 novembre 2012

Film 483 - Skyfall

50 anni e non sentirli. Il suo hobby? La resurrezione.
Io lo amo.


Film 483: "Skyfall" (2012) di Sam Mendes
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Lui è Bond, James Bond.
Ok, sì, vabbé. Mica il solito Bond, però. Già, perchè in occasione del matrimonio dorato che lega la saga al suo pubblico di fedelissimi, non solo la produzione ha fatto pienamente il suo dovere, ma si è superata!
Chi è, del resto, James Bond se non la spia più cool di sempre? Essere agente segreto, però, ha portato lui e il suo lavoro ad una stereotipazione negli anni che ha sancito una rappresentazione del prodotto 007 un po' troppo in 'salsa pop'. Pierce Brosnan era cotonato, glam, sempre in ordine e, diciamocelo, un po' montato. La scelta giusta, dopo 4 film in sua compagnia, è stata fatta andando controcorrente e scegliendo quel Daniel Craig semisconosciuto e dalla faccia da cattivo. E Mr. Bond torna ad avere una carriera.
Dopo il bel "Casino Royale" e il meno riuscito "Quantum of Solace", si cambia tutto tranne l'attore protagonista e la fidata M/Judi Dench: si ingaggiano ben 2 premi Oscar (alla regia Sam Mendes, quello di "American Beauty", come cattivo Javier Bardem), si contorna con le solite - mai viste - Bond girls (Bérénice Marlohe, Naomie Harris) e il risultato funziona alla grande.
Questo "Skyfall", innanzitutto, ha una dose di introspezione veramente insolita per la saga. Il titolo stesso rappresenta un passaggio fondamentale nella storia del protagonista del quale, tra l'altro, si scopre finalmente qualcosa di passato e famiglia (non avendo visto gli originali, non so se nei precedenti film si fossero mai affrontati gli argomenti). Quindi, mettendo assieme i pezzi, dopo l'amore disperato per la bella Vesper Lynd/Eva Green, dopo aver capito che anche lui ha dei sentimenti, ma rimane fedelissimo alla sua M - vera Bond girl di questa pellicola -, scopriamo sempre di più della spia, tanto da farci finalmente un'idea del perché Bond sia così tutto d'un pezzo. Era ora.
In questa maniera, tra l'altro, si legittima un percorso che leghi un episodio all'altro, senza limitare tutte le volte le pellicole ad una vita propria che termini con l'apparire sullo schermo dei titoli di coda. Questa formula, più tipica del passato (vedi i vecchi Batman, per esempio, o l'intuizione di Raimi di reinventare la storia di Spider-man legando i suoi tre episodi sotto il nome di trilogia), finalmente è stata abbandonata anche per 007, che può avere la licenza di uccidere, ma di certo non quella di annoiare.
Di conseguenza, in questo film, c'è spazio per toccare un po' tutti i passaggi necessari a rendere interessante la vicenda, ricollegandosi anche alle "puntate" precedenti: azione mozzafiato, attentati, resurrezione di James, caccia al cattivo, assalto al forte e, soprattutto, un dialogo franco con il passato.
E proprio quest'ultimo tema, il passato, è quello cardine di tutta la storia: che i Servizi Segreti britannici abbiano bisogno di essere svecchiati? Che M e Bond siano troppo vecchi per continuare a ricoprire il loro ruolo? Non a caso vengono inseriti nel cast alcuni nuovi elementi: Gareth Mallory/Ralph Fiennes (che mette più volte in discussione la figura di M) e Q/Ben Whishaw (che, nonostante abbia il volto pulito di un ragazzino, suggerisce un ritorno alla classica sobrietà di pistola e radiotrasmittente evitanto come la peste il momento gadget strambi).
Ora che Bond è serio, maturo e collocato in uno spazio più verosimile, gli sceneggiatori hanno potuto prendersi il lusso di concedersi 143 minuti belli densi per raccontare una vicenda che richiederà la massima attenzione e dell'agente segreto e del pubblico. Saranno messi alla prova sangue freddo, capacità operative, genialità e, soprattutto, la fedeltà del braccio destro alla sua M(ente).
Posso assicurare che il gioco vale la candela, "Skyfall" è bello e ben scritto, ha una fotografia pazzesca - la Scozia non è mai stata così bella (e tanto simile ai freddi inverni di "Cime tempestose", nonostante quello sia ambientato in Inghilterra) - e un finale da battaglia come non se ne vedevano dai tempi de "Le Due Torri".
Devo ammetterlo, ero piuttosto scettico riguardo le voci che volessero questo film un nuovo capolavoro, svolta definitiva per un nuovo cammino di 007, ma non ho potuto fare altro che ricredermi. "Skyfall" è certamente uno dei migliori film che abbia visto quest'anno.
Ps. Canzone portante questa volta affidata all'inglese e popolarissima Adele che fa centro al primo tentativo con la track dallo stesso nome del film (tutti gridano alla candidatura all'Oscar per lei sicura al 100%). Tra l'atro molto ben utilizzata durante i titoli di testa, che mettono in scena in maniera figurata tutto quello che lo spettatore vedrà di lì alle prossime due ore sottoforma di esperimento visivo tra cartone animato, compture grafica e rielaborazione di frame dalla pellicola stessa.
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Film 2055 - No Time to Die
Consigli: Chiaro che vedere anche i precedenti episodi con Daniel Craig nei panni di 007 aiuterebbe a farsi un'idea di come l'attore e i produttori hanno decostruito un personaggio storico per ricrearlo sottoforma di icona. La spesa di tempo è ben ripagata da questo terzo capitolo, tra l'altro record d'incassi mondiale ($672,855,549 guadagnati in meno di un meso), il più bello dei Bond tra quelli che ho visto.
Gli inglesi, ormai, hanno capito cosa vuol dire produrre buoni film. Chapeau.
Parola chiave: M.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

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