mercoledì 5 settembre 2012

Film 446 - L'altra faccia del diavolo

Eppure, nel genere horror qualsiasi, sembrava potesse essere almeno un film decente. E invece proprio no.


Film 445: "L'altra faccia del diavolo" (2012) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Ad un certo punto della storia si entra in un ospedale, nel film presentato come 'Ospedale Psichiatrico Centrino, Roma, Italia'. La protagonista varca la soglia, l'inquadratura si allarga e, nell'angolo in alto a destra, l'insegna dell'Ospedale dice: 'Ospedale Santo Spirito'. Cominciamo bene.
Forse dovrei stupirmi del mio essere stupito a riguardo, comunque "The Devil Inside" è un film fatto male, con una trama insensata e nell'insieme un concentrato di luoghi comuni e stupidaggini malamente assemblati insieme.
La prima idiozia la si capisce subito. La storia, ambientata (teoricamente) a Roma, ha come protagonista la posseduta Sig.ra Maria Rossi. Ora, neanche cercando su Google il nome italiano più banale e abusato in abbinamento al cognome più diffuso in penisola. E già agli autoctoni scatta qualcosa.
Poi per tutto il film - che ripeto, dovrebbe essere ambientato a Roma - si ha la sensazione di stare in una cittadina dell'est europeo. Mai il sole, case piccole, spoglie e buie, un'architettura generale non molto conforme, donne che si aggirano fasciate da fazzoletti sulla testa, ospedali fatiscenti dalle attrezzature molto all'avanguardia per gli anni '90... Documentandosi si scopre che il film è stato girato, oltre che nella nostra capitale, anche a Bucarest, in Romania.
Ora, dopo questa premessa, si capisce già che la superficialità con cui è stato realizzato questo prodotto è a dir poco disarmante. In aggiunta a ciò, bisogna dire che la completa negazione dei vari protagonisti per la recitazione rende il risultato finale, oltre che poco accurato, anche brutto.
Non bastano le evoluzioni circensi o le parolacce delle possedute a rendere questo film passabile, perchè nell'insieme è un concentrato di banalità già trita e insensatezze della trama. Cito un unico esempio. La protagonista che vuole girare un documentario (la cui madre è la famosa Sig.ra Rossi, pluriomicida per conto del diavolo), entra come se niente fosse in Vaticano girando indisturbata con il suo cameraman per girare il suo documentario. Certo, plausibile.
Insomma un bruttissimo lavoro, mal costruito e con un finale frettoloso ed insensato, il cui unico scopo, invece di essere quello di raccontare una storia, è quello di incassare soldi. E, purtroppo, nonostante tutto "L'altra faccia del diavolo" è riuscito ad guadagnare 100 milioni di dollari netti. Mah.
Consigli: Meglio guardarsi "The Exorcism of Emily Rose" o la fotocopia (ma meglio recitata) "Il rito" con Anthony Hopkins, sicuramente più riusciti nell'intento di inquietare o, perlomeno, approfondire l'argomento esorcismo in relazione con la Chiesa. Qui, a parte banali contorsioni e linguaggi scurrili, non c'è alcun intento documentaristico o di approfondimento, ma solo l'intenzione di proporre al pubblico (stupido?) un 'giocattolo' volgare che dovrebbe divertire e/o spaventare. Pessimo.
Parola chiave: Possessione.

Trailer

BB

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