venerdì 5 marzo 2010

Film 86 - Amabili resti

Siccome volevamo continuare a tenerci aggiornati con i film degli Oscar, lunedì io e Ale abbiamo deciso di vedere "Precious", ma non aveva i sottotitoli. Idem per "Fantastic Mr. Fox", "Bright Star" e "Food Inc". Così abbiamo optato per l'unico già uscito in Italia, anche se non eravamo convinti al 100%...


Film 86: "Amabili resti" (2009) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Il titolo attira, non c'è che dire. "Amabili resti"... ma di chi? E poi perchè sono amabili? A quest'ultima domanda non mi sono saputo dare una risposta. Sarà mica perchè sono di una ragazzina...? Cioè, boh, non mi è ben chiaro.
Più che altro perchè questa bambina non solo viene ferocemente uccisa, ma anche stuprata. Insomma, non esattamente qualcosa di amabile.
Questa nuova fatica di Peter Jackson non mi è piaciuta, lo devo dire. Ovvio che dopo kolossal come "King Kong", "Il Signore degli Anelli" e 3 Oscar portati a casa (più i due della moglie), avessi delle aspettative piuttosto elevate. Siccome era stato presentato come l'adattamento dell'anno (ma io dei libri da dove prendono i film non so quasi mai niente), aspettavo con ansia che finalmente dessero anche qui da noi la pellicola. Tra l'altro un grandissimo cast ne fa parte: Saoirse Ronan (dal nome impronunciabile), Rachel Weisz (bellissima), Mark Wahlberg (sotto molti aspetti inadatto, secondo me), Stanley Tucci (perfetto, come al solito) e Susan Sarandon (finalmente in un ruolo che mi è piaciuto!).
Nonostante le buone premesse ho trovato il film un po' piatto, se non a tratti noioso. Jackson dimostra sempre di avere un occhio speciale nei suoi film, lo si capisce dalle inquadrature particolari e dalle atmosfere che sa creare. Mi sono piaciute moltissimo le scene in cui particolari degli attori vengono proposti per esplicitare uno stato d'animo. E poi la scena del nascondiglio sotto la botola è quasi horror! Però a parte questo non c'è molto altro, se non l'interpretazione davvero imperdibile di Tucci, qui una specie di fratello del Bardem di "Non è un paese per vecchi".
Insomma, per i fan del libro potrebbe essere una buona occasione per mettere in immagini le idee nate dalla carta. Per tutti gli altri potrebbe risultare semplicemente come un film qualunque. Un po' un peccato, se si pensa a quanto poteva scaturire dalla mente di Jackson&signora e dal racconto su una ragazzina che viene uccisa e narra la sua storia dal suo mondo perfetto-quasi paradiso del dopo vita terrena. Forse la tematica un po' complessa non ha trovato il giusto spazio nella sceneggiatura, che privilegia al dramma familiare le dinamiche pseudo investigative del padre di casa/Perry Mason detto anche Mark Wahlberg e le manie perverse del serial killer (un po' morbosetti?). Ps. Senza apparente motivo, Saoirse Ronan/Susie, al supermercato, nel film legge "Seventeen" mentre nel trailer ha in mano "Vogue".
Consigli: Se volete vederlo, allora godetevi le magnifiche interpretazioni di Tucci e della strampalata nonna Sarandon! Fantastici!
Parola chiave: 6 dicembre 1973.



Ric

5 commenti:

  1. Susan Sarandon è sicuramente la sorpresa più bella del film, mentre la peggiore è (forse) la stupida fine che fa Stanley Tucci...

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  2. Tra l'altro si vede benissimo che è un fantoccio...

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  3. Più che altro mi interesserebbe leggere il libro..
    So che la storia viene raccontata dalla bambina, già morta e quindi già "in pace".
    Sembra che la descrizione della bimba cerchi di calmare il lettore, che però si angoscia ancora di più per la freddezza e la calma con cui vengono elencati i fatti.
    Non so se il film cerchi di rendere questa idea.. ma sicuramente se lo fa non viene bene quanto un libro.

    Ho saputo che immediatamente l'uscita del libro Peter si è accaparrato i diritti per farne un film. Doveva proprio essergli piaciuto...

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  4. Che a Peter piacciano le sfide lo sappiamo bene!
    Solo che qui secondo me non è il suo terreno e non rende bene. L'idea della bambina che racconta la sua storia con la calma di chi è in pace con il mondo è resa nel film ed anche abbastanza esplicitata, solo che ti viene quasi il nervoso per la lentezza (e anche la noia...).
    Insomma, si poteva fare meglio, secondo me.

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  5. Che bello non essere d'accordo ogni tanto! :D

    Riguardo al titolo: resti, credo sia chiaro; amabili penso sia riferito all'immenso amore del padre (nonchè della madre) per la propria figlia. Oppure potrebbe proprio essere quel che resta di un amore intenso per la propria bimba.

    Per quanto mi riguarda, ecco la mia recensione scritta qualche giorno dopo averlo visto: cinque stelle nonostante (come tu dici) alcuni punti leggermente prolissi ma dai quali Jackson ne esce ugualmente bene (secondo me).
    Non avendo letto il libro non ho termini di paragone.
    Ritengo però questo film veramente bello, in alcuni tratti particolarmente triste ma questo mondo "parallelo" in cui vive Susie è veramente fantastico, luminoso, vivace e colorato. Scalda il cuore. Così come scaldano il cuore le emozioni della piccola Susie e come colpisce al cuore il dolore di una famiglia spezzata da una morte del genere.
    Le prestazioni di tutti gli attori sono a livelli inimmaginabili (forse ho esagerato un po' quando ho steso questa recensione):
    Mark ha finalmente conquistato un piedistallo nella mia galleria degli attori (l'avevo già apprezzato parecchio in "The Italian job" ma ora da semplice "quell'attore che faceva Charlie in the italian job" è diventato Mark Wahlberg in tutto e per tutto.), Rachel ottima, Susan al suo solito divina (come nonna "35enne" non è male :D) e poi i due trascinatori: la giovane Saoirse (che nome impronunciabile!) e Stanley.
    Tucci è talmente "mascherato" che non l'avevo neanche ben identificato ma si è calato perfettamente nella parte. Non pensi neanche un momento che stia recitando: la follia e l'ossessione si sono impossessate di lui veramente! Saoirse con i suoi occhioni e quel sorriso è riuscita a calarsi nel ruolo senza sembrare superficiale nonostante la tenera età; è piena di vita e trasmette calore in ogni momento, anche quando l'odio si impossessa di lei.
    Uno degli insegnamenti più importanti? L'odio non porta a nulla, solo a peggiorare la situazione mentre l'amore per una figlia, per la propria famiglia e così via aiuta sempre in qualsiasi momento, è quella molla che ti permette di andare avanti sempre, di sopravvivere e di fare in modo che la scintilla della tua vita non si spenga mai. Ed ora ne siamo tutti più consapevoli.
    Lettura del libro, ora, obbligatoria.

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